Da Busto Arsizio, nella provincia di Varese, si alza il vento dell’intolleranza. Dopo l’ultimo atto delinquenziale messo a segno da una truffatrice slava – ha narcotizzato e derubato un’anziana in casa – arriva la dura condanna di Max Rogora, assessore alla sicurezza e ai vigili della Lega Nord: “Gli zingari devono levarsi tutti dalle balle, non li voglio più vedere a Busto, alla stazione non devono più scendere”. “Buttiamo la chiave della cella – ha detto il leghista al quotidiano la Prealpina – meglio ancora se la portiamo al confine e la consegniamo alla polizia penitenziaria del suo Paese, così non la dobbiamo mantenere noi e ci pensano loro a trattarla coi dovuti modi”. La sentenza di Rogora, condivisa da non pochi suoi concittadini, e dai connazionali nelle più pericolose riflessioni generalizzate: “Questa storia dovrebbe insegnare una volta per tutte a chi fa l’elemosina a queste persone che non stanno aiutando dei poveretti ma sovvenzionano la criminalità organizzata”.
Originaria della Serbia, con precedenti penali, la 44enne Vesna Vujcic è nota alla forze dell’ordine come una professionista del crimine: la donna che ha provocato un grosso trauma alla sua vittima ottantenne, facendo leva sull’ingenuità della stessa anziana (si è spacciata per amica della figlia) è stata arrestata dai carabinieri di Busto Arsizio. L’episodio verificatosi nella mattinata di lunedì scorso poteva avere conseguenze ancora più drammatiche, se non fosse intervenuta la vicina di casa.