Equitalia pignora il conto corrente ad un pensionato di 67 anni, il quale per andare avanti nella vita quotidiana investe gran parte delle sue risorse finanziarie per essere assistito giorno e notte da due badanti, le quali lo lavano, lo vestono, gli danno da mangiare perché non riesce a fare nulla da solo. Adesso non ha più un soldo perché Equitalia gli ha pignorato il conto corrente in cui gli viene accreditata la pensione.
Il pignoramento è andato a segno il 22 ottobre scorso, a causa di vecchie pendenze con il fisco.. Il pensionato non ha avuto risposte neppure quando il proprio legale ha fatto partire le prime carte bollate e nemmeno quando, era il 5 novembre, l’amministratore di sostegno ha scritto all’ufficio spezzino di Equitalia premettendo di essere stato autorizzato a scrivere all’ente di riscossione dal giudice tutelare Antimo Brusciano. “Il blocco del conto corrente fa si che l’amministratore si veda impossibilitato non solo a pagare gli stipendi delle badanti, ma altresì a far fronte al pagamento di bollette e utenze domestiche, l’affitto dell’appartamento e perfino generi alimentari», si legge nel documento inviato a Equitalia”.
Il fisco ritiene di vantare un credito che ammonta a 186 mila euro e con il pignoramento ne sono stati congelati circa 90 mila, ai quali si sommerà la pensione fino a dicembre. “Siamo riusciti, a partire da gennaio, a dirottare la pensione del cliente in un altro conto”, afferma l’avvocato del pensionato. La ditta di cui era amministratore venne ceduta a un’altra società che, attraverso una scrittura privata siglata di fronte a un notaio della città, si accollò i “debiti fiscali e previdenziali scaturiti dall’accertamento peritale” effettuato prima di stipulare il contratto. L’amministratore di sostegno ha prodotto la documentazione relativa alla cessione in allegato alla lettera inviata a Equitalia, sostenendo che il fisco non dovesse “aggredire” i beni del pensionato disabile.