Chiusa l’attività in urgenza della radiologia dalle ore 20 alle ore 8,00, dell’ospedale di Locri.
I sindacati hanno denunciato il pericolo a cui vengono sottoposti i pazienti, poiché “Dirottando le urgenze sull’ospedale spoke di Polistena, i dirigenti sanitari dimenticano che la galleria insita sulla sgc Jonio-Tirreno, per lavori di ristrutturazione risulta chiusa dalle ore 22,00 alle ore 6,00″. Dove andranno in quel caso le urgenze radiologiche? Viene spontaneo chiedersi, dato che Polistena è sempre raggiungibile, ma con tempi molto più lunghi.
I sindacati chiedono alla Procura “di voler accertare se a capo dei suddetti Dirigenti vi siano elementi di responsabilità di natura penale e se gli Stessi abbiano espletato tutte le procedure secondo competenza al fine di scongiurare la chiusura di un indispensabile Servizio come la Radiologia”
E’ l’ennesima situazione paradossale di una sanità calabrese al collasso, la quale non garantisce un servizio tale da garantire la salute dei cittadini, i quali sono esposti al rischio di morire non per questa o quella patologia, ma per una organizzazione sanitaria pressappochista e sganngherata. Un esempio è rappresentato da un episodio minimo, ma che dimostra in che stato di confusione si trova chi dovesse avere bisogno del servizio sanitario nazionale.: chi dovesse avere bisogno del servizio ambulanza del 118 deve sapere che esso cura l’andata non il ritorno. Una cosa normale forse per gli operatori del settore, ma immaginate i familiari del paziente che vengono a saperlo nell’ambulatorio del pronto soccorso durante l’intervento dei sanitari.