Jenny ‘A Carogna era indagato per droga e dopo un giorno di irreperibilità, ha accettato di concedersi alle autorità giudiziarie, nel corso di un’inchiesta che lo inchioda come presunto trafficante sull’asse Napoli-Amsterdam. Jenny si è fatto accompagnare in carcere e ha abbracciato i suoi uno per uno: la mamma, il padre, la compagna. Poi, si è presentato all’ingresso del carcere di Secondigliano, accompagnato dal suo legale, e ha consegnato i documenti.
Il suo nome vero è Gennaro De Tommaso, balzato agli onori delle cronache per la trattatvia con Hamsik all’Olimpico, dopo aver pacificato la curva, prima del match Napoli-Fiorentina. ,
Un fascicolo zeppo di intercettazioni, che fa emergere un dato su tutti: proprio pochi giorni dopo la cosiddetta trattativa dell’Olimpico (parliamo sempre della finale di coppa Italia, vinta dal Napoli contro la Fiorentina), la Procura di Napoli aveva impacchettato un ordine di arresto sul suo conto. Eravamo a giugno del 2014, meno di un mese dopo l’omicidio di Ciro Esposito e la passarella dei Mastiffs (capitanati dallo stesso Genny) lungo le vie di accesso allo stadio della Capitale. Una richiesta di arresto per oltre sessanta persone, tutti presunti narcos internazionali, che non ha avuto i risultati sperati, almeno nell’ottica della Procura, con 54 rigetti da parte del gip Alessandra Ferrigno. La storia è nota: a giugno la richiesta di arresto viene presentata al giudice, che cambia ruolo dopo qualche mese (va al Riesame), tanto che da novembre del 2014 il caso De Tommaso (una sintesi giornalistica, ovviamente) finisce con l’interessare il gip Ferrigno che, un anno dopo (novembre del 2015) licenzia l’ordine di arresto a carico di sei presunti narcos. Tra questi c’è anche Gennaro De Tommaso.