ROMA – The Cove, ha vinto l’ Oscar come migliore documentario 2010, regia di Louise Psihoyos, fotoreporter americano, sul massacro dei delfini, in Giappone, nella baia di Taiji e in altri villaggi vicini. Più di 23 mila delfini vengono massacrati ogni anno in Giappone, per finire nelle tavole di milioni di persone che consumato questa carne con alti livelli di tossicità per l’uomo di mercurio, elemento presente nella carne di questi cetacei.
La voce narrante di The Cove è di Ric O’Barry, il famoso protagonista addestratore, della serie Flipper, serie Tv americana degli anni settanta. Il nostro caro Ric O’Barry dopo aver lavorato per anni nella serie televisiva, si rese conto del danno che aveva causato alle creature che più amava al mondo, trasformando i fantastici delfini in fenomeni da baraccone, imprigionati dentro vasche limitate nella loro libertà. Divenne così il più importante attivista contro l’industria del delfino, che cattura i delfini più giovani per i parchi acquatici di tutto il mondo, 150.000$ il valore di ogni giovane delfino, e contro il loro annuale massacro. Tutto ebbe inizio quando un giorno nella vasca della piscina, Kathy, co-protagonista della fortunatissima serie Tv, si suicidò tra le sue braccia, smettendo di respirare, i delfini a differenza degli umani devono fare uno sforzo consapevole del loro respiro. La prigionia, la cattività unite all’estrema intelligenza di questi cetacei, paragonabile su molti aspetti e livelli a quella umana, li portano a suicidarsi a centinaia.
Il documentario, ci rivela un’agghiacciante realtà, che sconvolge animi e coscienze, e che andrà in onda dal 13 settembre 2012 su Current TV.
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Taiji – Sulle coste di Taiji, rotta secolare delle migrazioni dei delfini, è in atto da anni un silenzioso massacro, ogni anno a partire dal 30 agosto decine di barche escono in mare in formazione per intercettare le rotte dei delfini, creando la trappola per i delfini, una barriera sonora, battendo bastoni e tubi, per disorientare e terrorizzare i delfini che confusi si dirigono dentro la baia, il covo segreto, l’unico luogo disponibile, dove poi vengono accerchiati, intrappolati e uccisi con bastoni e con le punte a uncino, a decine di migliaia. I sopravvissuti i più giovani servono per diventare un delfino dei parchi acquatici di tutto il mondo, costo 150mila euro, gli altri vengono massacrati e macellati in mare per diventare un delfini da “ristorante” costo 600 €. Il macello avviene dove nessuno vede, sente e parla, infatti nessuno deve sapere e vedere quando il mare da blu diventa rosso, rosso sangue, laggiù nel covo segreto. Nessuno tranne chi avrà il coraggio di vedere e, speriamo, di reagire all’ennesimo massacro ancora in atto.
In Italia – dopo la proiezione del 9 Luglio su Rai5 alle 22,00, il film di Louie Psihoyos uscirà a settembre in dvd e sarà programmato su Current TV. Un film da vedere perché fa riflettere sulla essenza dell’essere umano. The cove, nel villaggio di Taiji, a sudovest di Tokyo, mostra con riprese «rubate»il massacro, “ la mattanza cruenta”, come mai si era vista. Girato di nascosto da un gruppo di attivisti, capitanati da Ric O’Barry, è la strage di delfini: più di 20 mila ogni anno.
Il Mondo – Nel democratico Giappone, The Cove era vietato, ma nei tempi di Internet non riuscirono più a censurarlo. Così dopo che è stato programmato uno streaming gratuito delle immagini su www.niwango.jp, ha iniziato a girare per tutto il mondo,e tutti i continenti hanno attivato il network internazionale, mobilitandosi per la difesa dei delfini, Usa , Canada, Messico, Australia.
A Roma e Milano l’Ente Nazionale Protezione Animali, che coordina la campagna internazionale in Italia, sarà presente a partire dalle ore 11.00 del 30 agosto 2012, alla giornata mondiale di mobilitazione, il Save Dolphin’s Day 2012, presso la sede dell’ambasciata del Giappone in Italia, per la petizione internazionale, sottoscritta da migliaia di italiani e da 1,7 milioni di persone appartenenti a 151 Paesi.
Noi siamo la loro voce – Se non tutti, hanno la possibilità di unirsi ai Guardiani della Baia di Sea Sheperd, possiamo dare mani e voci che non hanno,
scrivendo alle Autorità Giapponesi (Wakayama prefecture office, Fishery Division, email e0717001@pref.wakayama.lg.jp), o all’Ambasciata Giapponese in Italia.
Diffondere tra amici, familiari e conoscenti The Cove, il documentario che racconta il massacro inumano di migliaia di delfini a Taiji, per smuovere l’opinione pubblica.
Su facebook, ed ecco alcune petizioni da firmare:
www.change.org/en-GB/petitions/consul-general-of-japan-in-hk-stop-the-brutal-slaughter-and-capture-of-dolphins-and-whales-in-taiiji
www.thepetitionsite.com/takeaction/724/210/624/
www.change.org/es/peticiones/sr-embajador-kenichi-sakuma-detengan-la-masacre-de-taiji-2