Sembra un’assurdità ma intanto è la drammatica realtà, da mesi in tutta Italia è impossibile trovare il Purinethol un farmaco salvavita per la centinaia di bambini leucemici. Il farmaco che occorre per tre, delle quattro fasi previste della chemioterapia, per combattere la Leucemia Linfoblastica acuta, una malattia che in Italia colpisce circa 400 bambini l’anno con meno di quattordici anni.
Il Corriere della Sera ci racconta l’odissea dei genitori: “Quando abbiamo iniziato a non trovare più il Purinethol ci siamo messi a telefonare alle farmacie di tutta Italia, un genitore ha scoperto che era disponibile in Basilicata, e siamo andati là, ma è terminato anche lì così giorni di panico fino a quando abbiamo saputo che se ne trovava ancora in Veneto. Poi è diventato irreperibile in tutto il Paese e allora ognuno di noi si è messo a ricercare il contatto di qualche amico o lontano parente emigrato in Svizzera o in Germani” a parlare è Gabriele Lanzuisi, papà di un bimbo in cura al Bambin Gesù di Roma. Dopo le denunce dei genitori, sono partite anche un’interrogazione all’assemblea regionale del Lazio, due interpellanze parlamentari ma tutte rimaste senza risposta.
Successivamente è partito l’allarme direttamente dal Bambin Gesù, così l’Aifa (Agenzia Italiana del farmaco) conferma, in una nota, l’allarme che da giorni scuote le Istituzioni sanitarie nazionale, alimentando viaggi della speranza dei genitori da una Regione all’altra.
Alla fine si è venuti a capire che il motivo di questa “carestia” è meramente giudiziario/burocratico!
Nel 2011, dall’inglese Gsk, i diritti sul farmaco sono passati all’indiana Genopharma ma a quest’ultima fu revocata la licenza per il mancato rispetto delle leggi sulla corretta produzione di medicinali. Il 6 giugno, i diritti sono tornati alla Gsk, che però – da maggio – aveva esaurito le giacenze.
Per sistemare la momentanea difficoltà l’Aifa ha autorizzato “l’importazione straordinaria dei medicinali da altri Paesi Europei” ma solo per le farmacie ospedaliere, mentre nelle farmacia comunali e private il farmaco rimane irreperibile. In più l’Azienda Italiana del Farmaco annuncia che, in seguito all’accordo con la Glaxo Smith Kline, è stata attivata la pratica di importare “un lotto di Purinethol in confezionamento inglese che verrà gratuitamente distribuito alle strutture ospedaliere e alle Asl che ne faranno richiesta” . Una soluzione questa che dovrebbe evitare costosi e spesso inutili viaggi della speranza per i genitori, ma anche salvaguardarli dal dover comprare il farmaco in Svizzera dove una confezione costa circa 55 franchi ossia 46 euro, mentre da noi è acquistabile a 19,50€.