Neve in Val Padana, sì ma chimica. Fenomeno raro collegato all’inquinamento atmosferico. Nella giornata di ieri si sono verificate delle nevicate anomale, in particolare nella città di Verona e nei pressi di Milano a Sedriano, ma che spesso interessa le città di Torino, Alessandria e tutta la zona della Val Padana. La neve chimica è legata alla presenza di particelle inquinanti nell’atmosfera e non ha niente a che vedere con nubi o situazione di perturbazione. Le industrie presenti nella zona della Val Padana immettono nell’atmosfera un’enorme quantità di sostanze tossiche: silicati, solfuro e ossido di rame, ioduri di piombo, mercurio e cadmio; la struttura di queste sostanze è molto simile a quelle dei fiocchi di neve, hanno infatti forma di cristalli. Il fenomeno della neve chimica necessita di determinate condizioni, quali il freddo, l’umidità soprattutto, le goccioline di nebbia sospese si uniscono ai cristalli inquinanti dando forma ad un nevischio assolutamente simile alla neve, con la differenza che è frutto dell’inquinamento. Il fenomeno si distingue in due tipi: la neve chimica che si condensa a basse temperature atmosferiche generando fiocchi già ad una certa distanza da terra e la Galaverna che si condensa immediatamente a contatto con oggetti freddi, quali automobili, vetri o tetti. E’ facile distinguere una nevicata indotta da fenomeni atmosferici da una inquinante, poiché in presenza della seconda il cielo è sgombero da nubi, in presenza di fitta nebbia. Questi fenomeni sono l’allarme per considerare una situazione altamente nociva, l’inquinamento che addirittura si maschera dietro fenomeni atmosferici meravigliosi quali una nevicata invernale.
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