Un dossier che documenta l’inquinamento acustico e ambientale delle città italiane quello di Legambiente, un titolo che parla da sé “Mal’aria di città 2012” ed una raccolta dati e considerazioni che non vanno ignorati. La malattia delle città italiane è cronica e va pericolosamente peggiorando; sono tante, 55, le città che nel 2010 hanno superato i limiti di PM10 (ossia le particelle microscopiche presenti nell’aria che hanno un diametro uguale o inferiore a 10 millesimi di millimetro). Torino, Milano e Verona, con Torino al primo posto, al top della classifica delle città che hanno esaurito i 35 superamenti l’anno, e anche di parecchio. In alcune città si è stimato che l’aria respirabile addirittura si è ridotta di ulteriori due mesi l’anno. Sono dati che fanno riflettere sulla qualità della vita. Le principali cause sono note: mezzi di trasporto, attività industriali ed i riscaldamenti, producono infatti un altissimo valore di ossidi d’azoto e di altri veleni inquinanti come gli idrocarburi policiclici aromatici o il monossido di carbonio. Ci sono città italiane come Bolzano, Trento e Cagliari, nelle quali gli agenti inquinanti prodotti dai riscaldamenti superano di gran lunga l’inquinamento prodotto dai veicoli. Gli spostamenti urbani toccano cifre considerevoli, questa la principale causa di un inquinamento difficile da controllare: la scarsità di servizi alternativi, le pessime condizioni di viaggio che i pendolari costretti a servirsi di Trenitalia devono tollerare, rendono indispensabile, praticamente irrinunciabile l’utilizzo del mezzo proprio. Questo è causa non solo di inquinamento ambientale, si parla di un inquiamento acustico insopportabile. Legambiente ha stimato che se Trenitalia aumentasse di mille unità i treni in circolazione o magari investire per aumentare la capienza delle carrozze di 4 milioni di passeggeri, comporterebbe una notevole riduzione di emissioni di PM10, dal 3,3% al 5,5%. Possiamo allora, senza polemiche, dire che, invece di pensare all’alta velocità ed alle linee preferenziali del Freccia Rossa, Trenitalia potrebbe cercare di migliorare il servizio, non solo per quei disgraziati di pendolari che non riescono Mai ad avere un servizio dignitoso, visto che lo pagano e neanche poco, ma anche per l’ambiente (senza considerare l’inquinamento ambientale ed acustico dei treni ad alta velocità). Siamo in un paese malato, di tante malattie, dall’incuria, ai veleni delle industrie e dei disservizi, alla incapacità di accogliere individui che hanno diritti e non solo doveri e che oltre ai veleni della rabbia e delle frustrazioni, sono costretti a navigare in un mare di polveri sottili, ma non vi preoccupate siamo come in crociera in fondo no? Di cosa ci lamentiamo va tutto bene, questo quello che continuano a dirci mentre la nave affonda.
