Papa Francesco sta per sbarcare negli Usa e si troverà in una terra in cui è fortemente messa in dubbio l’esistenza terrena di Gesù Cristo. Negli Usa è molto acceso il dibattito sul tema e molti studiosi si chiedono se Gesù sia esistito oppure no, Molti ignorano l’esistenza stessa di un simile dibattito, ma non sono pochi gli studiosi che credono che il vangelo sia solo una sorta di mito “storicizzato”, riempito cioè di nomi e luoghi per farlo sembrare reale. Sono due i punti chiave che tengono aperta la questione.
Lo studioso Bart Ehrman, ad esempio, sostiene che non esiste nessun tipo di documento risalente al primo secolo che testimoni la reale esistenza di un personaggio chiamato Yeshua ben Yosef: nessun certificato di nascita, nessuna menzione nei testi storiografici o filosofici, il nome di Gesù non compare da nessuna parte.
Il secondo punto è il fatto che alcuni autori del Nuovo Testamento sembravano non conoscere i dettagli della vita di Cristo. Paolo di Tarso, per esempio, sembra ignorare che Gesù fosse nato dalla Vergine, che fosse apparsa una stella cometa e perfino che Gesù avesse degli apostoli. Nei suoi scritti non c’è traccia dei miracoli, degli insegnamenti di Gesù e in alcuni punti arriva perfino a contraddire quanto di trova nel Vangelo. Gli studiosi hanno discusso a lungo del “silenzio di Paolo” e sul fatto che accusasse perfino Pietro e Giacomo di non essere veri cristiani.
Tutte questioni che alimentano lo scetticismo degli americani circa l’origine del cattolicesimo come raccontata nel Nuovo Testamento, elemento che rende ancora più importante il viaggio del Papa in questa terra.