Un commando di sette uomini armati di mitra e cinture esplosive è entrato in azione ieri sera all’aeroporto internazionale di Istanbul gettando ancora una volta il mondo nell’incubo del terrorismo. Il bilancio – ancora provvisorio – è 36 morti e 147 feriti. L’attacco è avvenuto al terminal degli arrivi dello scalo Ataturk, quando tre terroristi hanno aperto il fuoco nei pressi di un punto di accesso al terminal e poi si sono fatti saltare in aria dopo l’intervento della polizia. Altri 3 sarebbero in fuga mentre un o è stato arrestato. Tra le vittime si contano cittadini stranieri.
Le indagini, che puntano dritte verso la pista jihadista, sono appena all’inizio. Per il premier turco Binali Yildirim il principale sospettato è lo Stato islamico.
Le esplosioni udite nello scalo sono state almeno 3. Sul posto sono giunte una trentina di ambulanze, mentre alcuni testimoni raccontano di scene drammatiche con feriti portati via anche in taxi. Sulle immagini dal luogo dell’attentato, come avviene regolarmente in Turchia in casi simili, è stata imposta una censura ai media. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha condannato l’attacco, ricordando che è avvenuto durante il mese sacro islamico del Ramadan. Messaggi di solidarietà sono giunti alla Turchia da tutto il mondo. I voli in partenza e quelli in arrivo sono stati dirottati su altri aeroporti.