“Giustizia” è fatta. A pagare per la morte del piccolo Lane è lo stesso alligatore che gli ha dato la morte, presso il parco divertimenti Disney World di Orlando in Florida: nei giorni scorsi l’animale è stato catturato e soppresso. La tragedia aveva scosso la comunità che si interrogava sull’assenza di segnali che segnalassero il pericolo portato dai coccodrilli – presenti invece quelli che vietavano la balneazione. Il piccolo di due anni era stato trascinato in acqua mentre giocava sulla spiaggia di un resort. L’ondata emotiva aveva dato avvio alle ricerche dei resti – il corpo è stato ritrovato intatto tra la melma del laghetto – e grazie anche al coinvolgimento del personale del parco giochi sono culminate nella rabbiosa risposta dell’uccisione di quattro alligatori, che si trovavano nella stessa zona. Esecuzioni che non possono riportare in vita una creaturina innocente, finita tra le fauci dell’animale e morta per annegamento. “Non ci sono parole per descrivere la profonda tristezza che proviamo per la famiglia di Lane Graves. Continueremo a tenere questa famiglia e il loro dolore per la morte di Lane nel nostro cuore”, ha dichiarato Nick Wiley, direttore esecutivo della Florida Fish & Wildlife Conservation Commission (FWC). Oltre alle attestazioni di affetto e di cordoglio la famiglia era stata raggiunta anche da numerose critiche. Nessuno però poteva mai immaginare la presenza di un alligatore in un luogo assai ristretto e frequentato da tante persone.