Un kamikaze a bordo di un’automobile si è fatto esplodere nella via principale di Beirut provocando almeno otto morti e 70 feriti. Mohammad Shatah, ex ministro libanese delle Finanze, è rimasto ucciso nell’esplosione dell’autobomba. Tra le vittime, come riporta l’agenzia Nna, c’è anche un consigliere dell’ex ministro sunnita.
Poco prima dell’attacco, sull’account Twitter @mohamad_chatah era stato pubblicato un tweet critico nei confronti del movimento sciita Hezbollah e del regime siriano: “Hezbollah sta facendo forti pressioni per ottenere in materia di sicurezza e politica estera poteri simili a quelli che la Siria ha esercitato in Libano per 15 anni”. Chiaro il riferimento alla tutela politico-militare esercitata per anni dalla Siria sul Libano.
L’ex premier libanese Saad Hariri ha dichiarato: “Mohammad Shatah è stato ucciso da chi ha ucciso anche Rafiq Hariri”, premier libanese ucciso in un attentato. Accusando gli sciiti di Hezbollah e criticando con forza “quelli che in Libano giustificano la presenza delle armi e delle milizie a discapito dello Stato e delle sue istituzioni”, Hariri afferma nel comunicato: “Gli assassini di Shatah vogliono uccidere il Libano“. Il nuovo attacco è un “messaggio terroristico per la corrente di al-Mustaqbal e i liberali del Libano”. “I criminali – continua – non hanno nascosto le loro impronte e i loro crimini non si fermeranno”.
Alla sede del governo di Beirut è stata convocata una riunione d’emergenza dell’Alta Commissione per i grandi rischi e i disastri, su decisione del premier dimissionario Najib Miqati. Anche dalle Forze del 14 Marzo, coalizione antisiriana del Libano capeggiata dal movimento al-Mustaqbal (Il Futuro) dell’ex premier Saad Hariri, è stata convocata una riunione straordinaria.
Fonti: rainews24, adnkronos