Una docente della “University of Notre Dame”, nell’Indiana, è stata licenziata perchè accusata di aver plagiato e costretto giovani giocatori di basket e football afroamericani a fare sesso con la figlia, una ragazza di pelle bianca che studia nello stesso ateneo.
Nella relazione dell’Università si parla di “violazione dei valori dell’istituto” e di “molestie e discriminazione”. Nonostante questo gli studenti coinvolti hanno intenzione di portare in tribunale anche l’Istituto per aver inizialmente ignorato la questione dopo le prime segnalazioni, favorendo così un ambiente diseducativo e l’abuso sessuale.
Uno dei ragazzi ha raccontato degli incontri sessuali organizzati dalla Professoressa fornendo preservativi e il trasporto in camere d’albergo. Michael Misch, legale di uno dei ragazzi coinvolti, racconta anche di come la donna, in seguito, interrogasse lo studente sulla frequenza e sulla qualità dei rapporti sessuali che aveva con la figlia, chiedendo i minimi dettagli e facendo commenti sulla sua abilità a letto o sui suoi genitali.
Il ragazzo, dopo aver tentato di porre fine a questo rapporto, ha ricevuto pressioni da parte della docente che lo spingeva a convertirsi al cattolicesimo e a cercare un consulente per la sua salute mentale. Il tutto con la complicità di un collega, che si occupa del sostegno psicologico nell’Università. Ora il ragazzo chiede che la questione venga portata in tribunale per un processo.
La University of Notre Dame si è dichiarata completamente innocente e priva di qualunque responsabilità nella vicenda e ha quindi respinto tutte le accuse ricevute.