Verso le 20.30 del 2 gennaio, nella città svizzera di Daillon che si trova nel Canton Vallese a soli 50 km dal confine italiano, un uomo di 30 anni, di cui non è stata resa nota l’identità, ha sparato con un fucile d’assalto uccidendo tre persone e ferendone due. La polizia che è stata allertata verso le 20.50 da alcuni cittadini, ha ferito il killer e lo ha arrestato. Secondo la ricostruzione dell’accaduto l’uomo ha passato molto tempo in un ristorante in cui, a quanto testimonia la proprietaria, il 30enne avrebbe bevuto molto. Una volta uscito dal locale, il killer ha cominciato a sparare per circa mezzora, seminando il panico. L’uomo ha colpito 5 persone, 3 sono morte sul colpo, 2 sono state condotte in ospedale. Tra le vittime una donna di 80 anni. La polizia del Canton Vallese insieme alle forze speciali sono intervenute sul posto non appena hanno ricevuto le segnalazioni dei terrorizzati testimoni. Il 30enne ha minacciato gli agenti così è iniziato uno scontro a fuoco e il killer è rimasto ferito gravemente al torace ed è stato condotto in ospedale dove si trova in terapia intensiva. Illesi gli agenti coinvolti nell’arresto. Il killer si presume essere un residente della zona. Secondo gli inquirenti l’uomo aveva legami di parentela non stretti con alcune vittime della strage.
