L’esame della richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena in carcere per Vincenzo Di Sarno, detenuto a Poggioreale, e la procedura per la grazia siano «condotte in tempi commisurati alla gravità delle condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno». Lo afferma il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano. La storia di Di Sarno, in carcere per omicidio, è stata raccontata ieri da una videoinchiesta del Corriere: quando è entrato in prigione, cinque anni fa, il 35enne pesava 115 kg; adesso la bilancia segna 53 kg. Di Sarno ha infatti un tumore al midollo osseo, più volte operato. Nel suo ultimo appello al Capo dello Stato non ha chiesto la grazia e neppure di avere uno sconto di pena o un trasferimento. Ha chiesto l’eutanasia.
GLI APPELLI PRECEDENTI – Il detenuto da qualche mese è al padiglione clinico San Paolo, mentre prima era in quello Avellino, e ha perso circa 60 chili. Alla fine di settembre, durante una visita del capo dello Stato Giorgio Napolitano, aveva chiesto a voce al presidente la grazia per poter andare a curarsi all’estero, in Svizzera. Di Sarno è in fase terminale e ha bisogno di essere assistito. A ottobre aveva formalizzato la richiesta di grazia alla Presidenza della Repubblica, e martedì scorso la madre ha reso nota una lettera scritta dal figlio sempre a Napolitano per chiedere di poter morire per eutanasia.
LA NOTA DEL QUIRINALE – La Presidenza della Repubblica «ha seguito e continua a seguire il caso» del detenuto ammalato «pur consapevole che il reato commesso dal detenuto in questione è stato fonte in altri di dolore che merita rispetto e considerazione», si legge in una nota.
GARANZIE SULLE CONDIZIONI DI SALUTE – «La prima domanda di grazia era stata presentata dalla madre del detenuto il 12 settembre 2013, mentre la condanna del figlio non era ancora definitiva e dunque non poteva in ogni caso essere oggetto di esame per l’eventuale provvedimento di clemenza. L’avvio dell’istruttoria su una successiva domanda è stato quindi possibile presso il ministero della Giustizia soltanto dopo il 19 novembre 2013». «Nel frattempo, la Presidenza della Repubblica ha chiesto e ottenuto dal Dipartimento Amministrazione Penitenziaria del ministero della Giustizia la garanzia che le condizioni di salute di Vincenzo Di Sarno siano costantemente ed adeguatamente controllate. In contatti con l’Ufficio del Garante diritti dei detenuti della Campania, è inoltre emersa l’opportunità di attivare anche, dinanzi alla magistratura di sorveglianza, la richiesta di sospensione dell’esecuzione della pena carceraria a causa delle condizioni di salute», conclude la nota.
«SPERO NON SIA TARDI» – «Ringrazio il presidente Napolitano, spero non sia troppo tardi per Vincenzo e che ora si faccia presto perché non può attendere». Sono le parole con cui Maria Cacace, mamma di Vincenzo Di Sarno, ha commentato l’intervento del Capo dello Stato che ha chiesto tempi rapidi per la valutazione della grazia del detenuto napoletano gravemente malato. «Ho visto Vincenzo l’ultima volta venerdì – ha aggiunto -. È arrivato al colloquio strisciando, è ridotto a un vegetale. Non c’è più tempo da perdere, siamo già in ritardo».
fonte: corriere.it