Italia, Francia, Spagna, Regno Unito e Germania: queste le cinque nazioni in cui oggi ha fatto il suo esordio il nuovo Music Google Play. Questo nuovo store digitale, è destinato a fare concorrenza alle maggiori piattaforme oggi sul mercato: Amazon Mp3 ed iTunes; ma il suo esordio, seppur con prezzi davvero competitivi, non è riuscito a dribblare le polemiche delle case discografiche. Primo fra tutti l’amministratore delegato della British Phonographic Industry di Londra, che ha commentato, ripreso poi da Enzo Mazza della FIMI: “Crediamo che non abbia senso, da pare loro, fare qualcosa a sostegno degli artisti e allo stesso tempo intaccarne il lavoro indirizzando i consumatori verso siti illegali”. Tutto questo perché il gigante delle ricerche in rete, continua a proporre ai navigatori, link diretti al download della musica da siti pirata e file Torrent. Naturalmente le frecciatine d’oltre Manica non sono passate inosservate e Sami Valkone, responsabile del licensing internazionale di Google Play, ci tiene a far sapere che i due servizi hanno due algoritmi differenti e che lui non ha decisamente idea di come funzioni quello che si cela dietro alla ricerca più veloce del web.
Tutto questo però, non fa sì che la promessa fatta da Google lo scorso agosto, proprio sul fatto di dare maggiore priorità ai siti legali e spingendo in fondo alle liste i siti con link che violano il copyright, non venga ancora mantenuta e proprio dal Regno Unito, nello specifico dal Dipartimento per la Cultura, i Media e lo Sport, potrebbe arrivare un giro di vite sulle violazioni online, promulgando una legge più efficace che tuteli i diritti d’autore, gli artisti le case discografiche e gli editori musicali.
