ROMA – Le “grandi manovre” nel Pdl continuano senza sosta: incontri e riunioni sono all’ordine del giorno e, secondo Angelino Alfano, dovrebbero portare a delle consultazioni in stile centrosinistra per arrivare alla scelta del candidato premier alle prossime elezioni. Il segretario del Pdl, però, deve fare i conti con un Silvio Berlusconi letteralmente scatenato. L’annuncio del ritiro dalla politica è ormai solo un ricordo: nelle ultime ore, infatti, si sta facendo sempre più concreta la possibilità che Berlusconi, anzichè lasciare, sia pronto addirittura a raddoppiare il proprio impegno e a tornare nuovamente alla carica. Durante uno degli ultimi incontri coi suoi fedelissimi, il Cavaliere si è lasciato sfuggire un “ci vorrebbe un Berlusconi del ’94“. Una frase accoltà con grande entusiasmo, appunto, dal gruppo di fedelissimi, ma che ha gettato nello sconforto e nel caos i tanti, nel Pdl e nel centrodestra in generale, che speravano di essersi sbarazzati dell’ingombrante “Capo”. Il re di Francia Luigi XV, forse prevedendo ciò che sarebbe accaduto con la Rivoluzione Francese, una volta disse: “Dopo di me il diluvio“. A distanza di secoli e con le dovute proporzioni, forse prevedendo quello che potrebbe succedere alle prossime elezioni politiche, è come se il Cavaliere stesse pensando e costringendo i suoi seguaci a pensare: “Dopo Berlusconi…Berlusconi“. La cosa forse davvero eccezionale di tutto ciò, è che per la prima volta, però, la vera continuità potrebbe essere solo nel cognome: se a vincere le primarie del centrosinistra dovesse essere Pierluigi Bersani, appare molto probabile che sia lo stesso Silvio Berlusconi a contendergli la poltrona di premier. Se, invece, a spuntarla nel centrosinistra dovesse essere Matteo Renzi, ecco allora che il Cavaliere potrebbe giocarsi la carta…Marina Berlusconi. Un colpo di scena fino a poco tempo fa semplicemente impensabile, ma che invece nelle ultime ore sta trovando sempre più conferme. Ancora una volta, i più spaventati sembrano essere però proprio i vari esponenti del Pdl e del centrodestra che sognavano la fine del berlusconismo e più margini di manovra: più facile, con queste premesse e con la voglia di lottare mostrata dall’ex premier, che a finire prima del previsto, sia proprio il governo Monti. Le elezioni anticipate, purtroppo, stanno diventando sempre più probabili, mentre al Parlamento i deputati e i senatori (tra “rottamatori” di destra e di sinistra) hanno in mente un solo motto: “Si salvi chi può“.
