MILANO – Ormai pare proprio che i politici di ogni schieramento abbiano deciso di fare della “Zanzara”, il programma di Giuseppe Cruciani in onda su Radio 24, il proprio megafono per esternazioni al limite della decenza. Uno dei più agguerriti, in questa particolare corsa a chi la spara più grossa, è sicuramente il viceministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Roberto Castelli. In risposta alle parole del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, che nei giorni scorsi aveva detto che “il popolo padano non esiste”, Castelli non ha usato mezzi termini, dicendosi offeso e impaurito. “Napolitano che dice ‘il popolo padano non esiste’ mi offende e mi fa paura. Si vede che per lui non esisto. Questo e’ molto inquietante”. L’ex ministro della Giustizia ha poi rincarato la dose aggiungendo che quello di Napolitano “è un attacco alla mia liberta’ ed e’ un avvertimento poiche’ non credo che il capo dello Stato parli senza pensare a cio’ che dice. Secondo me sottintendeva: “Se tirate fuori certi argomenti che non ci piacciono vi scateniamo la magistratura e vi mettiamo in galera”. Non proprio il modo migliore per stemperare i toni e di parlare del Capo dello Stato. Ma tant’è, questo è Roberto Castelli, uno che guadagna 145 mila euro all’anno e si definisce povero oppure che parlando dei migranti dice “per ora non possiamo sparargli“. Ripensando a frasi come queste, sorge il dubbio che ad essere offesi ed impauriti, in effetti, debba essere qualcun’altro.
