La replica di Grillo a Letta è arrivata questo pomeriggio attraverso il blog beppegrillo.it, ma adesso arriva Crimi a mettere i puntini sulle “i” e chiarire con esattezza quale è la cifra che il M5S ha già fatto risparmiare allo Stato. Esordiscè così Crimi su FB: “Apprendiamo che Enrico Letta avrebbe dichiarato che lui, con un decreto, toglierà gli stipendi ai ministri, mentre Grillo “non riesce a togliere la diaria ai suoi parlamentari che invece si ribellano. Il Movimento Cinque Stelle invita il Presidente del Consiglio ad estrarre una calcolatrice e ad effettuare la seguente somma…”
FACCIAMO I CALCOLI – La somma che il capogruppo M5S al Senato invita a eseguire prende come riferimento i 42 milioni di euro di rimborsi elettorali rifiutati alle ultime elezioni politiche, i 5 milioni di euro l’anno derivanti dal dimezzamento dell’indennità parlamentare, i 3,5 milioni di euro l’anno derivanti dalla rinuncia alle spese generali aggiuntive quali quelle relative all’informatica, telefoni, taxi), i 1,620 milioni di euro l’anno derivanti dalla rinuncia all’indennità di fine mandato, i 175mila euro l’anno derivanti dalla rinuncia alle indennità di carica dei presidenti, dei vicepresidenti e dei questori.
Crimi ricorda che questa cifra tralascia le ulteriori varie ed eventuali, come ad esempio la diaria che, come assicura lo stesso Crimi “una volta detratte le spese di vitto e alloggio rendicontate, difficilmente assomerà a un importo superiore a poche centinaia di euro a testa”.
Letta è invitato a fare i calcoli comodamente seduto su una sedia per evitare che eventuali capogiri provochino ulteriori complicazioni, poi è sfidato a eguagliare l’impresa, facendo cosa gradita a tutti gli italiani. Letta, secondo Crimi, per adesso “è costretto a declinare i verbi al futuro, come del resto tutte le altre forze parlamentari”.