Il comune di Roma spende 4 milioni l’anno per il servizio di trasporto collettivo di 350 disabili al lavoro: Roma, il grande spreco del trasporto disabili: quattro milioni per un servizio che non funziona:al mese (iva inclusa) fanno 367 mila euro.
Se almeno funzionasse si piangerebbe con un occhio solo, ma non è così; come testimoniano le lamentele di utenti e associazioni raccolte dall’Osservatorio sul trasporto delle persone con disabilità il servizio risulta essere di qualità scadente anche di qualità scadente: assenza del servizio (38%), forte ritardo nell’arrivo dei pullmini (25%), sporcizia e mancanza di sicurezza a bordo, scortesia e via dicendo: ad esempio una ragazza non vedente denuncia di essere stata lasciata per strada con tre quarti d’ora di anticipo, senza la possibilità di entrare al lavoro, o il dipendente ripreso dall’azienda e costretto a chiedere continui giustificativi per i ritardi.
L’attuale situazione ha origine in un atto amministrativo del 24 dicembre 2012; in quella data il dipartimento Politiche sociali avvia “una indagine di mercato finalizzata all’affidamento del servizio di trasporto per persone disabili”. A firmare la determina è l’allora direttore Angelo Scozzafava, finito nei giorni scorsi nell’inchiesta su Mafia Capitale e nei confronti del quale il gip ipotizza “l’ipotesi di una remunerazione dell’attività funzionale” da parte di Salvatore Buzzi: il re delle coop, infatti, era disposto a comprargli un piccolo appartamento mentre la sorella Annamaria, dg del ministero dei Beni culturali, gli avrebbe regalato un rolex da 5 mila euro come ringraziamento per aver favorito sua figlia in un concorso indetto del Comune.
iScozzafava fissa al 28 dicembre 2012, dopo appena quattro giorni, di cui due festivi, il termine per presentare le domande di partecipazione al servizio. E l’unica società che risponde – malgrado le appena 96 ore di tempo a disposizione e le feste natalizie di mezzo – è la Meditral, specializzata nella mobilità in ambito sanitario e sociale. E così, in attesa di una gara pubblica, le affida temporaneamente il servizio: 2,2 milioni per un semestre.
Anche a causa della ristrettezza dei tempi, però, i primi mesi del 2013 sono assai travagliati e il Campidoglio deve correre ai ripari chiedendo ai privati di integrare il servizio. Si scopre così che proprio i taxi, oltre ad assicurare un trasporto ad personam e quindi più aderente alle esigenze personali, permettono anche di contenere i costi in maniera considerevole.
I dati dell’Osservatorio parlano chiaro: per chi usa il taxi nel 2013 si spendono mediamente 480 euro, per chi fa ricorso ai pullmini più del doppio: 1.091. E ad agosto, quando gli spostamenti sono assai limitati e il traffico è minore, la forbice è ancora più evidente: 102 euro a disabile da una parte, 1.490 dall’altra. Quasi quindici volte tanto. La ragione? Per effetto del contratto “a corpo”, alla Meditral vanno sempre e comunque 367 mila euro al mese, mentre ai taxi solo quelli del consumo effettivo.
Oggi i disabili possono scegliere tra l’uno e l’altro tipo di servizio, ma in consiglio comunale non si riesce a trovare la maggioranza necessario a eliminare il servizio di traspoto con i pulmini, più oneroso e più scadente, perché un movimento trasversale che raccoglie esponenti del Pd e di Forza Italia sono cotrari a questa decisione.