La candidata a sindaco di Treviso, Alessia Bellon, Presidente di Indipendenza Veneta, se la gioca così: “Daremo un assegno sociale di 150 euro a ogni famiglia del Comune di Treviso per compensare i cittadini dell’esasperata pressione fiscale comunale praticata dalla vecchia amministrazione”. Così ha affermato la candidata in un comunicato ufficiale nel quale l’offerta è quanto mai esplicita e rivolta a tutte e sole le famiglie trevigiane. In particolare, si parla di un assegno “pagabile a vista” ovvero che non fa riferimento ad un vero e proprio istituto di credito e che di fatto riporterà solo i simboli del partito e del comune di Treviso, nonché la foto dell’attuale candidata sindaco e la frase: “Assegno sociale pagabile a ogni famiglia di Treviso a seguito dell’elezione a sindaco di Alessia Bellon”.
Dal partito arrivano spiegazioni sullo scandalo e la polemica derivate dall’ambigua offerta della candidata: “Non è un vero assegno ma un coupon simbolico con cui stringeremo un patto con i cittadini. Nel nostro programma, online, è scritto chiaramente e all’inizio che abbiamo intenzione di restituire in tutto o in parte imposte come l’Imu. Abbiamo calcolato che i trevigiani possono riavere indietro 6 milioni di euro: circa 150 euro per ogni famiglia.” In realtà, pur pensando all’intento che ufficialmente si cela dietro questi assegni, resta comunque nelle polemiche la similitudine che gli scettici vedono tra l’offerta della Bellon ed un qualche sistema di compravendita del voto.