Era stata assunta da Dario Rizzi come addetto stampa, e successivamente trasferita a disposizione della direzione generale “allo scopo di ottenere prestazioni sessuali, anche sodomitiche”. Lo si legge in uno dei capi di imputazione contestati all’ex dg della Casa “Divina Provvidenza” di Bisceglie: nell’inchiesta relativa allo scandalo sanità pugliese (crac da 500 mln), che ha visto il coinvolgimento del senatore del Nuovo Centrodestra Antonio Azzolini, è finita dentro anche Adrijana Vasiljevic. La donna serba, ex escort e candidata di Forza Italia alle scorse elezioni comunali di Foggia, figura tra gli arrestati. Non aveva alcun merito o competenza professionale nel ricoprire il ruolo affidatole, se non quello di essere stata l’amante ventinovenne del sessantenne Rizzi (emerge dagli atti), dal quale veniva regolarmente stipendiata. Sebbene fosse anche un’assenteista cronica: “Si assentava sistematicamente dal posto di lavoro per esigenze personali di tipo voluttuario, contando sulla connivenza di altri dipendenti che timbravano il cartellino segnatempo al suo posto”, scrive il Giudice per le indagini preliminari, il quale attribuisce inoltre alla signora “un passato da prostituta”. Lo conferma il suo “stile”, sintetizzato in questa intercettazione: “Visto che tu mi stai rompendo i coglioni a me (si rivolgeva a Rizzi, ndr), mo’ io gli, mo’ io non è che chiamo tua moglie, chiamo a tua figlia e gli dico che padre che c’ha! Va bene? Ti piace il fatto? Vado a trovare tua moglie che se ne sta bella serena e non sa che il suo marito adesso, invece di riposare, rompe i coglioni alla sua amante…”. È una storia questa che sarà arricchita presto da nuovi elementi inquietanti e che, nell’intreccio tra mondo sanitario, istituzionale ed ecclesiastico (due suore sono agli arresti domiciliari), non ha nulla a che vedere con la Politica…
