In principio fu lo Styrofoam, polistirolo espanso ed estruso brevettato dalla The Dow Chemical Company nel 1941 e considerato all’epoca il materiale più leggero esistente. Era composto dal 98% di aria ed aveva ottime capacità di galleggiamento, tanto da essere utilizzato – all’epoca – nelle zattere di salvataggio della Guardia Costiera americana: oggi è ancora in uso come isolante termico ed in alcune applicazioni artigianali. Con l’avanzamento tecnologico la sfida per realizzare in laboratorio il materiale più leggero si è fatta sempre più serrata, tanto che negli ultimi mesi sono stati diversi i progetti presentati. Gli ultimi due detentori del trono, prima dell’incredibile risultato ottenuto dai ricercatori tedeschi, sono stati un aerogel realizzato dalla NASA ed un micro reticolo di Nichel. L’Aerographite realizzata presso i laboratori dell’Università di Kiel e della Hamburg University of Technology li surclassa sotto diversi punti di vista. E’ innanzitutto ben 4 volte più leggero del campione precedente, ma offre altresì un’ottima resistenza alla tensione ed alla compressione, è stabile, duttile, non trasparente (è di colore nero) e conduce elettricità. L’insieme di questi fattori rendono l’Aerographite un materiale assolutamente straordinario, tanto da aver gettato in subbuglio la comunità scientifica sin dalla sua presentazione, avvenuta sulle pagine della prestigiosa rivista scientifica Advanced Materials. Questo leggerissimo composto, dal peso di 0,2 milligrammi per centimetro cubo (200 milionesimi di grammo e ben 75 volte in meno del pionieristico Styrofoam), è stato realizzato con una tecnica chiamata chemical vapor deposition ed è formato dal 99,9 % di aria e la restante parte da una struttura di microtubi cavi in carbonio. Le applicazioni dell’Aerographite sono praticamente infinite. Al di là dei possibili utilizzi nella tecnologia aerospaziale, i ricercatori hanno subito pensato di inserirlo nelle batterie per veicoli ecologici, riducendone peso e dimensioni. Potrebbe inoltre essere applicato come adsorbente per rimuovere sostanze inquinanti, per purificare l’acqua, all’interno dei sistemi di ventilazione delle incubatrici e in una miriade di altri ambiti sanitari e commerciali.
