Roma – Il premier Silvio Berlusconi ha detto, durante un intervento telefonico, riferendosi ad una manifestazione a Catania di Domenico Scilipoti che anche gli italiani furono un Paese di migranti, fatto che dovrebbe imporci di essere comprensivi e ospitali verso gli immigrati che fuggono dalla crisi mediterranea, anche perchè ci riconosciamo come Paese civile e soprattutto cattolico.
Inoltre il Premier ha fatto presente che:”Ricordo che abbiamo 9mila comuni e se restassero 9mila nuovi cittadini, basterebbe restituirli uno per comune” e ”non sarebbe difficile trovare loro un’occupazione”.
Silvio Berlusconi ha poi, di nuovo, assicurato che entro domani al massimo Lampedusa tornerà alla normalità e alla capienza di persone che consente all’isola una vita normale. “Quando arriveranno altri clandestini – ha evidenziato Berlusconi – abbiamo stabilito un sistema: quando arriveranno sul molo passeranno direttamente ad una nave ormeggiata in contiguità del porto per portarli nei centri di identificazione distribuiti nelle varie regioni. Ci sono dei profughi che chiederanno l’asilo politico e noi dovremo riconoscere le loro ragioni e li assisteremo per restare in Italia, invece gli altri potranno o avviarsi ad un rimpatrio che stiamo trattando con il governo di Tunisi dove mi recherò lunedì, oppure avviarli con una concessione di permesso temporaneo di soggiorno negli altri Paesi che vogliono raggiungere anche perché hanno degli amici o delle famiglie con cui ricongiungersi”.
Non tardano i commenti di Pierluigi Bersani. Il segretario del Pd sottolinea che finora il governo ha mostrato tutto meno che pragmatismo “perché un governo che non riesce a mettere più di 5 o 6 bagni chimici, cosa che si risolve facilmente in qualsiasi festa popolare, non è davvero molto pragmatico”.
“Hanno lasciato centinaia di persone, davanti agli occhi del mondo senza bagni, senza cibo né acqua“, incalza Bersani che rinnova la richiesta al governo di ascoltare le proposte avanzate dal Pd: “Berlusconi vada a Tunisi e chieda il blocco degli afflussi. Poi si penserà a dei rimpatri graduali. Intanto si dia un permesso transitorio a queste persone in modo che la Francia non le blocchi a Ventimiglia. Ed infine la si smetta con la storia delle tendopoli perché non funzionano. Se fanno così siamo pronti a dare una mano. Altrimenti faranno da soli”.
Sonia Bonvini