ROMA – Dopo la sconcertante prima pagina de “Il Giornale” di ieri, vengono a galla altre verità, però non risalenti a 30 anni fa. Matteo Brigandì, consigliere della Lega al Csm, avrebbe passato al Giornale le carte sul procedimento disciplinare a Ilda Boccassini. Lo rivela oggi la Repubblica, secondo cui Brigandì avrebbe ‘riesumato’ i vecchi atti, risalenti a 30 anni fa, per passarli al direttore del quotidiano della Famiglia Berlusconi diretto da Alessandro Sallusti. Ovviamente la notizia ha scatenato la reazione del segretario dell’Anm Cascini: «Se fosse vero sarebbe un fatto molto grave», sarebbe «la prova ulteriore di un uso abusivo di poteri pubblici come strumento di lotta politica». Si tratta di «una barbarie inaccettabile, che respingiamo con forze con fermezza». Secondo quanto espresso da Cascini «la magistratura continuerà a svolgere il suo lavoro con serenità, nel pieno rispetto delle regole e in applicazione del principio dell’obbligatorietà dell’azione penale. Certo – ha aggiunto – aggressioni e campagne denigratorie di questo tipo fanno tremare le vene ai polsi di chiunque». Leoluca Orlando dell’Italia dei Valori chiede che «Matteo Brigandì chiarisca immediatamente la sua posizione e dica se ha girato al Giornale di famiglia del premier il fascicolo riservato del Csm sulla Bocassini». «Se quanto scrive oggi La Repubblicà fosse confermato, da parte dell’esponente leghista si configurerebbe un comportamento eversivo e lesivo dell’autonomia e indipendenza della magistratura. Il Consiglio superiore della magistratura – aggiunge – valuti la posizione di Brigandì e ogni eventuale necessario provvedimento a tutela del decoro delle istituzioni».
