Correzzana (Brianza) – I macachi sono stati catturati in Cina e pure nelle Seychelles e nelle Mauritius e stipati in gabbie sino ad ottenerne un numero stabilito da spedire in Italia: 900 esemplari. A Correzzana, in provincia di Monza, ha sede un laboratorio della multinazionale Harlan. Sul territorio italiano ne abbiamo altri 2, uno a San Pietro al Natisone in provincia di Udine e l’altro a Bresso.
Le 900 scimmie sono arrivate a Roma-Fiumicino, sui cargo della Air China. Poi il percorso verso la morte è continuato sui tir, dal Lazio alla Lombardia,dove ad attenderle ci sono ancora gabbie, esperimenti e infine, dopo atroci sofferenze, la morte. Harlan si occupa sia di vivisezione per conto terzi (su topi, cavie, conigli, scimmie, cani, gatti), sia vende gli animali ad ospedali, università, laboratori e aziende farmaceutiche. Fra le raccapriccianti attività e interessi di questo colosso ci sono pure gli animali geneticamente modificati.
Nel 2006 ALF (Fronte Liberazione Animale) fece irruzione nei laboratori Harlan e diffuse il filmato che ottenne col suo blitz: “migliaia di roditori in pile di gabbie di plexiglass, decine di carogne nei frigoriferi dei laboratori, alcune delle quali impalate con stuzzicadenti, e decine di macachi costretti a vivere tra sangue e feci.”
Harlan e la vivisezione sono speculazione e elevati profitti economici per un giro di miliardi di euro!
“Questo è uno dei centri di sperimentazione più tristemente famosi in Italia – rivela Paolo Mocavero, presidente dell’associazione “Cento per cento animalisti” il quale ha organizzato un presidio davanti agli edifici Harlan – La vivisezione sui primati in Italia è molto restrittiva ma le normative vengono regolarmente aggirate con autorizzazioni di veterinari compiacenti. Chiediamo alle autorità competenti di fare controlli sulla regolarità di un’importazione così massiccia di primati”.
“Siamo di fronte a una pratica non solo crudele ma anche inutile dal punto di vista scientifico: ci sono precedenti celebri che certificano l’inattendibilità dei test scientifici sugli animali”.
Susanna Chiesa di “Freccia 45”: “In Italia vengono sottoposti a sperimentazione 3.000 animali al giorno. La vivisezione è una falsa scienza, inutile e arcaica, attuata da persone che si arrogano il potere assoluto di decidere se e come seviziare e porre fine alla vita di altri esseri viventi. Continueremo a batterci perché questo vergognoso atto di atrocità venga definitivamente vietato”.
Cristina Donati, di “Gaia Onlus”, annuncia che martedì Elisabetta Zamparutti, radicale eletta con il Partito Democratico, presenterà alla Camera dei Deputati una interrogazione parlamentare.
“Chiederemo ai Ministri competenti e al Presidente del Consiglio se le Università italiane, con i soldi pubblici, – dicono Meyer e Apuzzo – continuano indisturbate a svolgere esperimenti ridicoli, assurdi e inutili e se non sia il caso di vigilare sugli sprechi, sui doppioni, sulle ripetizioni e sulla inutilità di questi esperimenti e indagheremo per sapere quali sono le destinazioni finali delle scimmie e se effettivamente, come prevede la Legge, i laboratori utilizzatori abbiano ottenuto le autorizzazioni in deroga previste”.
Perché è stato il nostro Ministero per la Salute ad aver rilasciato l’autorizzazione per l’ingresso delle 900 scimmie in Italia.
Il Ministro Balduzzi ha duffuso un comunicato stampa il 25 febbraio 2012:
“Il Ministro della Salute, prof. Renato Balduzzi, ha disposto una verifica immediata del rispetto delle procedure previste dalla vigente normativa per quanto riguarda l’ingresso in Italia di primati destinati alla sperimentazione scientifica. Ciò in relazione sia alle condizioni di viaggio sia al trattamento degli animali in Italia. Ha disposto altresì un monitoraggio costante della vicenda da parte dei tecnici del Ministero.”
Fabio Granata, vice coordinatore nazionale di Fli, chiede: “moratoria per queste scimmie e per tutti gli animali condannati alla stessa crudele sorte”.
“Dopo questo ennesimo episodio di barbarie è il momento che in Italia si apra una seria riflessione sull’opportunità di mettere fine alla pratica della vivisezione. Chiederò al ministro la posizione del Governo in materia e di non cedere alle pressioni di lobby industriali”.
Michela Vittoria Brambilla ha detto ai giornalisti: “In quel capannone così piccolo è impossibile che per 900 scimmie siano rispettati i criteri di legge: la magistratura deve intervenire subito e fermare l’attività della Harlan”.
“Queste lobbies devono sapere che in Italia non potranno più fare i loro interessi: Parlamento e Regione Lombardia stanno per varare leggi che di fatto bloccheranno l’attività di aziende come Green Hill e Harlan. Ma è solo il primo passo: dobbiamo arrivare a una norma che proibisca l’allevamento e la sperimentazione con ogni genere di animale”.
Ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica di Monza, uno ai NAS, per richiedere un intervento all’interno della struttura, e un’interrogazione parlamentare.
“Alla Procura della Repubblica Piazza Garibaldi, 10 20856 MONZA
e p.c. Al Comando Carabinieri Tutela della Salute Piazza Marconi n. 25 00144 ROMA
OGGETTO: Importazione e detenzione di macachi nello stabilimento “Harlan” in località Correzzana (MI). Esposto.
Da fonti di stampa risulta che nello stabilimento di Correzzana (MI) di proprietà della Multinazionale Harlan, stanno arrivando, a gruppi di circa 150 individui, 900 macachi provenienti dalla Cina destinati alla sperimentazione in laboratorio. Si tratta di uno dei più grossi carichi di animali per la vivisezione mai importati nel nostro Paese. L’arrivo di questi animali ha dato luogo a numerose proteste di cittadini e animalisti contrari alla sperimentazione in vivo.
Nel 2006 il “Fronte di liberazione animale”, dopo un blitz proprio all’interno dello stabilimento di Correzzana, denunciò una situazione sconvolgente: migliaia di roditori costretti a vivere in pile di gabbie plexiglas, decine di carcasse trafitte da puntine e conservate nei frigoriferi del laboratorio, e soprattutto decine di macachi che sopravvivevano in condizioni squallide, tra sangue e feci, prima di essere inghiottiti dalla catena della sperimentazione.
Trattasi di circostanze che, al di là della loro intrinseca gravità (configurando il maltrattamento di animali, come noto, un reato), offendono il sentimento di amore e rispetto per gli animali e i loro diritti proprio della maggioranza dei cittadini e producono un gravissimo pregiudizio all’immagine del nostro Paese; non vi è, infatti, chi non veda come il maltrattamento degli animali, anche di quelli allevati per essere destinati alla sperimentazione “in vivo” (fatto peraltro che contribuisce a peggiorare la situazione in quanto la pratica della vivisezione è fortemente censurata dall’opinione pubblica), sia tale da trasmettere un’immagine del tutto negativa del nostro Paese.
Dati i precedenti, e considerato il gran numero di animali coinvolti, ad avviso della scrivente, si evidenzia la necessità di un immediato intervento per verificare, oltre alla rilevanza penale delle condotte predette, le ipotizzate violazioni della disciplina igienico-sanitaria durante il trasporto degli animali oggetto dell’importazione in corso, nonché la necessità di verificare il rispetto delle previsioni dettate dal decreto legislativo n. 116 del 1992 nello stabilimento sopra citato.
Si confida in un intervento, ciascuno per quanto di competenza, di codesti Uffici affinché, nell’ipotesi in cui dovesse essere verificata la violazione della normativa statale e regionale in materia di tutela del benessere degli animali, si proceda all’adozione di idonei provvedimenti anche di natura cautelare.
Milano 25 febbraio 2012
On. Michela Vittoria Brambilla”
Di seguito l’interrogazione parlamentare sottoposta al Ministero della Salute.
“INTERROGAZIONE PARLAMENTARE AL MINISTRO DELLA SALUTE
premesso che:
Come risulta da fonti di stampa (tra cui il quotidiano “La Repubblica” del 25/02/2012), nello stabilimento di Correzzana (MB) di proprietà della multinazionale Harlan, stanno arrivando, a gruppi di circa 150 individui, 900 macachi provenienti dalla Cina e destinati alla sperimentazione in laboratorio. Si tratta di uno dei più grossi carichi di animali per la vivisezione mai importati nel nostro Paese; nel 2006 il “Fronte di liberazione animale”, dopo un blitz proprio all’interno dello stabilimento di Correzzana, denunciò una situazione sconvolgente: migliaia di roditori costretti a vivere in pile di gabbie di plexiglas, decine di carcasse trafitte da puntine e conservate nei frigoriferi del laboratorio, e soprattutto decine di macachi che sopravvivevano in condizioni squallide, tra sangue e feci, prima di essere inghiottiti dalla catena della sperimentazione-: per sapere attraverso quale iter è stata autorizzata l’importazione nel nostro Paese di un numero così elevato di macachi, chi è il funzionario del ministero della Salute che ha firmato l’atto di autorizzazione, quali controlli sono stati effettuati sul trasporto dalla Cina e con quale frequenza vengono effettuati controlli sullo stabilimento di Correzzana per verificare che siano rispettate le norme igienico-sanitarie vigenti.
On. Michela Vittoria Brambilla”