E’ ormai sempre più frequente il problema dello stalking nei confronti dei personaggi famosi. Dopo Michelle Hunziker, Laura Pausini e Gabriel Garko, per citare solo quelli italiani, è ora il turno di Carlo Verdone. L’attore romano racconta la sua esperienza in un’intervista del settimanale Oggi: “Ormai ho confidenza con il comandante della stazione dei carabinieri del mio quartiere e lo chiamo al telefono: ‘Ci risiamo’. Signore e signorine arrivano a farmi le poste, a citofonare con insistenza. Ultimamente si presentava una di Lecce, rotondetta, 30-35 anni. Stava di sentinella per ore, una volta che i carabinieri l’hanno fermata per chiederle le generalità ha fatto finta di parlarmi al cellulare”. In realtà la persecuzione più dura è durata ben tre anni: “Una madre e un figlio scrivevano a me e a mia sorella missive senza senso, in buste dai timbri postali contraffatti, recapitate a indirizzi che è arduo mettere in relazione alla famiglia Verdone”. La persecutrice gli inviava perfino immagini di case da acquistare, scontrini di negozi e gli ha fatto addirittura una scenata per la disposizione dei mobili. Per il compleanno successivo gli ha inviato un pacco voluminoso che Verdone ha prontamente portato al comandante dei carabinieri: dentro c’era una busta con polvere bianca, risultata, poi, gesso.
