La nuova inchiesta “Catanzaropoli” è arrivata alla fase degli avvisi di conclusione delle indagini a carico di 26 persone tra politici, imprenditori, funzionari pubblici, vigili urbani e professionisti, fa tremare i palazzi del potere del capoluogo di regione accendendo i riflettori su una situazione sconcertante in cui vigili urbani sarebbero stati utilizzati per scopi privati, gli appalti sarebbero stati affidati a consiglieri comunali, le sanzioni cancellate agli amici dei politici e ancora truffe ed estorsioni. Tra le vicende finite sotto la lente degli inquirenti ci sono l’affidamento della fornitura dei gazebo per la “Notte piccante” al consigliere comunale Franco Leone (quest’ultimo indagato anche per estorsione); i finanziamenti dati dal Comune per la festa dell’artigianato.
Falsità ideologica, commessa dal pubblico ufficiale, è, ad esempio, l’accusa di cui devono rispondere il comandante dei vigili urbani di Catanzaro Giuseppe Antonio Salerno, il tenente colonnello Salvatore Tarantino e il medico militare Raffaele Luigi Riso. Secondo l’accusa il rinnovo della patente del generale Salerno sarebbe avvenuto senza le obbligatorie visite mediche. Gli indagati avrebbero inoltre utilizzato mezzi e personale dell’amministrazione comunale per finalita’ private. L’ex assessore comunale al Personale, Massimo Lomonaco, avrebbe utilizzato un dipendente comunale, Roberto Politi (anche lui finito sotto indagine) per il disbrigo di pratiche personali. Il dipendente pubblico il 7 marzo 2013 durante gli orari di ufficio avrebbe portato a riparare l’autovettura dell’allora assessore in una concessionaria di Lamezia Terme; il 18 aprile dello stesso anno, invece, sarebbe stato inviato sempre da Lomonaco in un noto bar di via Lucrezia della Valle a ritirare una torta. Infine, un mese dopo, lo stesso dipendente si sarebbe recato in uno studio privato per ritirare un certificato per conto di Lomonaco. Quest’ultimo deve rispondere di peculato anche per l’utilizzo privato del cellulare intestato all’amministrazione comunale. L’ex assessore comunque, e’ scritto nell’avviso di conclusione delle indagini, una volta a conoscenza dell’inchiesta avrebbe provveduto al pagamento delle bollette. Tra le telefonate finite nel mirino anche quelle con una escort. In questo caso Lomonaco deve rispondere anche di induzione indebita a dare o promettere utilita’. Da assessore, infatti, avrebbe abusato del suo ruolo per agevolare il rinnovo della carta di identita’ a una cittadina straniera inducendola “a corrispondergli o comunque promettergli indebitamente una prestazione sessuale, rivolgendole, tra l’altro, frasi del tipo: ma io un bacio da te me l’ aspetto perche’ sto lavorando molto per te”.
Sotto inchiesta per due ipotesi di peculato anche il tenente colonnello dei vigili urbani Salvatore Tarantino. Il 4 luglio 2013 l’ufficiale avrebbe incaricato un vigile, distraendolo cosi’ dal proprio servizio, a condurre l’auto guasta di un dirigente comunale presso un’autofficcina del quartiere Lido. Il 24 marzo 2013, invece, incaricava due vigili a un “servizio di vigilanza notturna nei pressi della funicolare di Catanzaro ove erano parcheggiate, in attesa della partenza per Roma, autovetture di un gruppo di militanti convocati dall’allora assessore regionale e consigliere comunale Domenico Tallini per la partecipazione a una manifestazione di Forza Italia. Per tale condotta, peraltro, il Comune veniva a sopportare un esborso per il pagamento di ben 8 ore di lavoro straordinario nei confronti dei due dipendenti”.