Senza mancanza di rispetto, analisi comportamentale sul più famoso social network del mondo. Quando muore un famoso cosa si fa? Cosa si posta? Come si esprime rammarico e sconforto? Dieci azioni che TUTTI compiono quando un personalità celebre se ne va. Dieci modi di elaborare un lutto. Dieci modi per far capire agli altri che stiam partecipando al funerale virtuale allestito in piattaforma sociale. Partecipando o non partecipando. Già perchè ci sono anche quelli che…
1. QUELLI CHE DICONO CIAO
Esempio | Ciao Mike !
Il più pacchiano, il più sgargiante, il più kitsch fra i sistemi attraverso i quali Facebook saluta un morto è il CIAO seguito dal nome PROPRIO del deceduto. Indimenticabile il caso di Mike Bongiorno.
Quando il popolare presentatore morì le bacheche di Facebook vennero popolate da un’ interminabile serie di “CIAO MIKE”.
Poi ci sono stati ciao Steve (Jobs) ciao Little (Tony) ciao Lou (Reed) ciao Nelson (Mandela)…
2. QUELLI CHE SONO ANTICONFORMISTI E PROVOCANO
Esempio | Tutta “sta cosa di Steve Jobs non riesce a commuovermi. Mi fa venire pure il diabete
Chi eccede scrive una frase contro il morto. Chi è calmo si limita, esclusivamente, a dissentire dallo spargimento di lacrime facebookiane dedicate al trapassato.
Nei momenti di massimo cordoglio, quando il lamento interattivo arriva all’apice, quando ogni possibile accorgimento “onora morto” è stato adottato gli anticonformisti prendono la parola e si domandano il perché di una tale dimostrazione di affetto.
Sanno che innescheranno un effetto domino, come una molotov lanciata nel mezzo del funerale.
Provocando intercettano gli altri anticonformisti e “accendono” i conformisti. Le discussioni sulla loro bacheca si animano.
3. QUELLI CHE SCRIVONO LA CITAZIONE
Esempio | Stay Hungry. Stay Foolish. (SJ)
Una rapidissima ricerca su Wikiquote, la frase più rappresentativa (l’estratto di una canzone se parliamo di un cantante), copia e incolla, veloce, velocissimo.
Il nuovo stato, un epitaffio – dedica.
I veri personaggi aprono la parentesi alla fine della frase e mettono le iniziali del morto.
Altri scrivono il nome per intero.
Qualcuno si limita al -cit.
Inutile affermare che questi stati diventano Acchiappalikes.
4. RIP
Sempre più importante l’omaggio e l’augurio. Riposi in pace.
Le pagine fioccano e si innesca un meccanismo perverso che chiama l’utente a partecipare.
Condividere, Mettere Mi piace e commentare possono influire sulla vita postmortem del famoso deceduto!
5. QUELLI CHE NON FANNO NIENTE
Scegliere di non fare qualcosa è come scegliere di fare qualcosa.
Molti degli utenti di Facebook quando muore un personaggio famoso scelgono di non fare niente.
O perché la notizia non li ha sconvolti, o perché le loro priorità sono altre.
Il loro diario non lascia in alcun modo traccia dell’evento luttuoso appena capitato.
6. QUELLI CHE POSTANO UN VIDEO
Se muore un cantante un videoclip.
Se muore una personalità di spicco un video famoso che la riguarda.
E poi i ricordi, le gallerie di immagini strappalacrime, accompagnate da musichette calme e tristi.
Il video condiviso è il più multimediale fra le modalità per celebrare la memoria del famoso scomparso.
7. QUELLI CHE SI METTONO LA FACCIA DEL PERSONAGGIO
Muore Michael Jackson tutti Michael Jackson.
Muore Steve Jobs tutti Steve Jobs.
Muore Amy Winehouse tutti Amy Winehouse.
Muore Nelson Mandela tutti Nelson Mandela!
8. QUELLI CHE SI COLORANO DI NERO
Poche parole e una banda nera al posto della propria faccia.
Il lutto si esprime in un colore che occupa l’immagine che ci rappresenta.
La osano soltanto quelli che, con la morte del personaggio, perdono davvero qualcuno che sentivano vicino.
9. QUELLI CHE FANNO DEL SARCASMO
Gli inguaribili spiritosi solitamente chiamano in causa Gigi D’Alessio e Silvio Berlusconi.
Ogniqualvolta una personalità spessa e ingombrante se ne va, i Facebookiani sarcastici e cinici si scatenano rivolgendosi a Dio in persona. La frase tipo?
‘Dio ridacci …. e prenditi Gigi D’alessio / Berlusconi / etc etc‘
Si fa fatica a catalogare ormai il “Ciao insegna agli angeli a…” Se qualche anno fa era uno dei modi più apprezzati per “salutare” il morto, a poco a poco è diventato lo strumento prediletto dei sarcastici!
10. QUELLI CHE SI ISCRIVONO ALLA FANPAGE DEL MORTO
Primo atto (dovuto) allorchè una personalità di spicco, un famoso, muore, consiste nell’iscrizione alla sua pagina Facebook.
La pagina fan dedicata al personaggio subisce nei giorni direttamente susseguenti al lutto un ‘impennata di iscrizioni.