Gianfranco Fini, fuori dal coro, infrange il tabù del terzo grado di giudizio entro il quale qualunque cittadino è da considerarsi innocente, ed esprime un pensiero forte oggi 19 luglio 2011, a 19 anni dalla morte di Paolo Borsellino: “Si scelgano i candidati con criteri etici e politici, senza aspettare le sentenze”. Non mancano le polemiche quindi nel giorno della commemorazione. Fini esorta a fare pulizia all’interno dei partiti, cercando di essere quanto più possibili distanti dalle ambiguità, lontani dalla possibilità di candidare persone delle quali si sospetti vicinanza con mafia ed associazioni criminali. Fini afferma che “Non è necessario aspettare sentenze definitive per prendere le decisioni che servono. Basta applicare principi di responsabilità politica e di etica pubblica”.
Borsellino nel 1989 affermava che è compito dei consigli comunali, regionali e provinciali escludere dalle cariche persone in odore di mafia, anche se ancora non condannati. Il magistrato faceva anche presente che persone disonenste possono essere anche assolte per mancanza prove, ma ciò non toglie che sarebbe etico allontana dalle cariche pubbliche queste persone. VIDEO