Il presidente della Repubblica Napolitano prende in mano la situazione. Ieri è stato nominato Mario Monti senatore a vita, un riconoscimento che spetta agli ex presidenti della Repubblica e come prevede l art. 59 comma 2 della Costituzione, a chi abbia “illustrato la Patria per altissimi meriti nel campo sociale, scientifico, artistico e letterario”. I senatori a vita raggiungono quindi quota 7: 5 per meriti (Giulio Andreotti, Rita Levi-Montalcini, Emilio Colombo, Sergio Pininfarina, Mario Monti) e 2 ex presidenti (Oscar Luigi Scalfaro e Carlo Azeglio Ciampi).
Dopo la notizia di un presumibile governo Monti i mercati si sono fermati in attesa se il nuovo governo sarà concretizzato. Entro sabato l’attuale esecutivo avrà sbrigato le ultime formalità, come l’approvazione della legge di stabilità. Napolitano lancia un segnale per far capire la voglia di fare in fretta: l’ha espresso chiaramente e ha conferito a Monti la carica di senatore a vita, che di fatto lo lancia verso la presidenza del Consiglio.
Silvio Berlusconi fa gli “Auguri” a Monti, mentre la Lega non ci stà: Roberto Maroni ha appena finito di dire che in caso di governo Monti, il Carroccio passerà all’opposizione. Anche Di Pietro con l’Idv non si dice d’accordo ad un governo tecnico: “Non possiamo dare fiducia a chi non ha espresso una linea di governo”, ma – continua Di Pietro – “non ci sottraiamo alla responsabilità di voto”. Lo scenario al quale si potrà assistere sarà l’approvazione della legge di stabilità nella giornata di sabato, necessaria per rispondere alle richieste dell’Unione Europea, rapide consultazione di Napolitano nella giornata di domenica e incarico a Mario Monti il lunedì.