LONDRA – Dopo le tante voci delle ultime settimane, ora è ufficiale: Carlo Ancelotti non è più l’allenatore del Chelsea. Roman Abramovich ha deciso di chiudere il rapporto con l’allenatore italiano ex Milan appena terminata l’ultima partita di campionato. Il match con l’Everton è terminato 1-0 a favore della squadra di Liverpool ma non ha messo in pericolo il secondo posto dei londinesi. Su questa decisione hanno pesato l’uscita dalla Champions League e il lungo black out in campionato dopo che, nella prima parte della stagione, il Chelsea era saldamente in testa alla classifica.
Il nome caldo per la sostituzione di Ancelotti sembra essere quello di Guus Hiddink, che prima di lui aveva guidato la squadra di Abramovich nelle vesti di traghettatore. Allora Hiddink era impegnato con la Russia e scelse di non mollare il suo impegno: oggi l’allenatore olandese è il ct della Turchia e sembra ancora vincolato.
Per Ancelotti un po’ di amarezza ma anche parole d’amore per il calcio inglese, del quale il tecnico di Reggiolo sembra essersi innamorato: “Non importa se gestisci un top team o una squadra più piccola: per me è importante lavorare. Allora, perché non il West Ham?”. E, considerato che l’altra squadra di Londra è appena retrocessa, sono sicuramente parole importanti. “Il campionato e gli stadi sono fantastici. La differenza è il denaro, ma quando si riesce non si pensa ai soldi, si pensa di lavorare con passione. Il denaro non è mai stata una motivazione per me o per i giocatori. La motivazione è quella di rimanere al top come giocatori e come manager”. Insomma, un amore smisurato quello di Carlo Ancelotti per l’Inghilterra: tempo fa s’era parlato di un’ipotesi Arsenal per lui qualora Wenger dovesse lasciare i Gunners e, a questo punto, viene da pensare che ci speri anche lui.