ROMA – Allucinante puntata di Matrix, quella andata in onda giovedi 24 febbraio su Canale 5. Tema della trasmissione è stata la mercificazione del corpo della donna. Un argomento sicuramente importante, che però andrebbe affrontato in maniera seria e professionale, non certo in maniera faziosa o per gettare discredito sui “nemici”, come invece è stato fatto dalla coppia Alessio Vinci – Antonio Ricci.
Macchina del fango – Ecco, guardando la trasmissione di ieri sera, si capisce bene cosa vuol dire “macchina del fango”, cosa succede quando si hanno idee diverse da quelle di chi comanda.
“Corpo della donna” – Per screditare Repubblica e L’Espresso, definiti “quotidiani progressisti“, Antonio Ricci si è servito furbescamente di un documentario di Lorella Zanardo, “Il corpo della donna”. Ma mentre la Zanardo se la prendeva giustamente con ciò che succede alle donne in tv, la redazione di Striscia la Notizia ha confezionato un nuovo documentario, “Il corpo della donna 2”, sulla presunta mercificazione del corpo delle donne su Repubblica e L’Espresso. Un prodotto di una faziosità fuori dal comune, di una pochezza qualitativa che al confronto un cartone animato fatto male è più serio. Per dire queste cose non serve essere antiberlusconiano o accanito lettore di Repubblica. Il trattamento riservato al quotidiano e all’Espresso potrebbe essere riservato a qualunque altro giornale, settimanale o mensile, dal Corriere della Sera a Libero, dal Giornale a Chi, da Tv Sorrisi e Canzoni a Panorama. Perchè? Perchè le argomentazioni portate a sostegno della tesi che anche i “quotidiani progressisti” mercificano il corpo femminile sono assolutamente risibili. Non c’è bisogno di una laurea per capirlo. Basta un poco di buon senso.
Confusione – Nel documentario vengono mostrate decine di immagini relative a campagne pubblicitarie in cui il corpo femminile è il focus del messaggio. Ma è colpa di Repubblica se, per esempio, la Tim usa Belen mezza nuda per promuovere una tariffa telefonica? E’ colpa dell’Espresso se Intimissimi, per vendere i propri prodotti, costruisce campagne pubblicitarie con splendide ragazze in mutande e reggiseno? Che mente arguta ci vuole per incolpare i “quotidiani progressisti” di questo? O forse si vorrebbe che non ospitassero le pubblicità in questione?
Autogol – Clamoroso il capitolo dedicato a Miss Italia: da quando è un reato parlare del concorso di bellezza sui quotidiani? E’ forse un argomento di destra? Ma poi, si sono resi conto, Ricci & Co del passaggio relativo alle minorenni? Forse che permettere di votarle sul proprio sito sia come se non peggio che portarsele a letto e ricoprirle di soldi per assicurarsene il silenzio?
Da quale pulpito – E poi Antonio Ricci: ma può parlare proprio lui che ha fatto della mercificazione del corpo femminile il proprio cavallo di battaglia? Ha forse dimenticato Drive In? O gli stacchetti delle veline di Striscia la notizia? Per non parlare di Studio Aperto, che con Ricci non c’entra, ma è il telegiornale dove, in ordine di importanza, prima vengono le tette e poi la cronaca.
Manipolazione – Insomma, quello andato in onda ieri a Matrix è stato un chiaro ed evidente caso di tentativo di manipolazione della realtà. Alessio Vinci e lo stesso Antonio Ricci hanno purtroppo confermato il fatto che quando il padrone ordina qualcosa, anche i servi ritenuti più indipendenti non possono far altro che piegarsi ed obbedire in silenzio. Ma, come si dice a Napoli, “cà nisciun è fess“, a maggior ragione dopo aver visto lo pseudo-documentario “Il corpo delle donne 2“.