Prevedere esattamente il movimento di un versante è estremamente difficoltoso quanto importante, soprattutto se da questo deve derivare un allertamento volto a salvaguardare dei beni o delle vite umane. L’innesco di una frana, oltre a dipendere dal tipo di terreno e dall’acclività di un versante, risente delle piogge antecedenti e della pioggia in atto, e può verificarsi anche a distanza di qualche giorno dall’evento di precipitazione.
Ora, il tutto dovrebbe essere più semplice grazie allo sviluppo di un nuovo tipo di sensori acustici, i quali, analizzando il rumore del sottosuolo, possono dare informazioni riguardo alla probabilità di innesco imminente di una frana, dando quindi il via ad eventuali azioni di protezione civile.
Il rumore creato dal movimento sotto la superficie, tende ad aumentare con l’aumento dell’instabilità del versante, e quindi la misura del tasso di aumento del rumore permette di poter prevedere efficacemente un eventuale scivolamento del suolo .
Il tasso di aumento del rumore, creato dall’attrito tra le particelle, è proporzionale alla velocità di movimento del suolo e cosi, maggiori sono le emissioni acustiche, maggiori si presentano le possibilità di una frana. Al superamento di una certa soglia del tasso di rumore, il sistema può inviare un messaggio di allerta alle autorità competenti, che possono così mettere in atto tutte le azioni del caso.
I sensori inviano i segnali ad un computer centrale, che lo elabora; gli ultimi studi stanno cercando integrare il sistema di allertamento nel sensore stesso, in maniera tale da renderlo indipendente dal computer centrale. Un sistema quindi a costo più contenuto che può rappresentare un’importante prospettiva per l’installazione nei paesi in via di sviluppo.