Aumentare l’Imu fino al massimo consentito. In realtà nessuno si aspettava nulla di diverso, dopo che la nuova giunta comunale ha evidenziato come poteva stato dei conti ereditato dalla ex amministrazione, ossia uno squilibrio di parte corrente di 20 milioni di euro. Per Enzo Antonacci membro della commissione comunale e assessore provinciale al Bilancio ci saranno entrate nelle casse comunali di circa 17 milioni di euro”. Si pagherà quindi il 6 per mille per l’abitazione principale, e il 10,6 per la seconda casa. Se cosi stanno le cose, e non c’è motivo di dubitarne, non vediamo come si possa realizzare il programma elettorale della nuova giunta Petrangeli, almeno per i prossimi due anni. Non basta la buona volontà dimostrata nel taglio del 15% delle indennità di sindaco ed assessori, e neppure la sforbiciata a consulenze esterne e collaborazioni.
Sarà difficile far tornare i conti e nello stesso tempo fare “politica sociale” che è la prerogativa per un sindaco di sinistra. Ed infatti proprio dall’ala sinistra del consiglio comunale con Alessio Piermarini arriva la critica sulla scelta della aliquota Imu: “il 6 per mille non ci piace, è troppo alta e pesa sulle famiglie. E poi lo ha deciso la giunta, noi abbiamo solo ratificato quello che avevate deciso voi”. Per tutta risposta l’assessore al bilancio Degni fa notare che la scelta, sebbene con tutte le possibili riserve, è stata fatta in base alla situazione che c’è. L’impressione è che questa querelle si ripeterà molto spesso.
Fuori dal Comune, chi proprio non ci sta è il segretario provinciale della Cigl, Tonino Pietrantoni: aumentare l’Imu “è il modo socialmente sbagliato per fare cassa mentre quello giusto e pagante viene ignorato” ossia “quel piano organico per individuare le sacche di evasione e quindi batterle rimpinguando le casse comunali”.
Anche il mondo delle piccole e medie imprese non è soddisfatto: “Se è vero che l’Imu è una tassa nazionale che chiede a tutti gli attori sociali un sacrificio straordinario, è anche vero che è inaccettabile che siano ancora le piccole imprese a dover sostenere la parte maggiore di questa pressione” dichiara Maurizio Aluffi, direttore Confartigianato Imprese.
G. Benedetti