AFGHANISTAN – Robert Gates, è arrivato oggi in Afghanistan per una visita di ispezione, il suo tredicesimo viaggio nel paese asiatico da segretario della Difesa. Giunto a Kabul una settimana dopo il massacro di nove bambini afgani da parte di un elicottero americano, Gates ha innanzitutto il compito di ricucire le relazioni ufficiali con il presidente Hamid Karzai, evidentemente amareggiato dall’ennesimo tragico errore delle forze armate occidentali. Karzai aveva già rigettato le scuse ufficiali presentategli dal generale americano David Petreaus, comandante dell’Isaf, aggiungendo la sua voce a quelle della piazza che gridavano: «Non vogliamo le loro scuse, vogliamo giustizia».
Il problema delle incessanti vittime civili delle operazioni militari Nato è un problema che va risolto in fretta, anche perché – altro motivo della visita di Gates a Kabul – gli Stati Uniti devono approntare le operazioni di ritiro dall’Afghanistan, il cui inizio è previsto per il luglio 2011. L’idea di lasciare un paese sconvolto dalla guerra, dalle numerose vittime civili e ancora sotto la pressione dei talebani, non esattamente quella del piano militare dell’amministrazione Obama. Il capo del Pentagono, dunque, si aspetta non solo di trovare una situazione sotto controllo da parte dei militari statunitensi, ma anche di ribadire la necessità di lavorare con l’amministrazione afgana dopo l’effettivo ritiro dei soldati.