“Contro ogni forma di fanatismo, di odio e di violenza, il ricordo della strage sia monito soprattutto per i giovani. Nulla deve restare intentato per giungere all’accertamento della verità e delle responsabilità”. Le parole del presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel messaggio inviato al presidente dell’associazione Casa della memoria Manlio Milani, in occasione del trentanovesimo anniversario della strage di piazza della Loggia a Brescia.
In quel tragico episodio che sconvolse il capoluogo lombardo e l’Italia intera persero la vita otto persone – cento furono i feriti – vittime di un vile attentato di matrice terroristica ai danni dei manifestanti che, guidati dai sindacati e dal Comitato Antifascista, dicevano civilmente la loro contro il terrorismo neofascista. Era il 28 maggio 1974, negli anni sempre più segnati dalle violenze messe in atto dai gruppi estremisti di destra o di sinistra.
Il ricordo del presidente del Senato Piero Grasso non è esercizio retorico ma pensiero funzionale all’azione: “Non posso che auspicare, nel ruolo istituzionale che ricopro, la costituzione di una commissione parlamentare d’inchiesta per cercare di ricostruire quanto è accaduto; per comprendere meglio e per trovare qualche elemento utile alla riapertura delle indagini”.
Di quel drammatico evento si sa poco, soprattutto “non è stato possibile trovare la verità sul piano giudiziario – ha detto il presidente di Palazzo Madama che nella mattinata odierna ha deposto sul posto una corona di fiori – non sono stati trovati i responsabili ma è stato chiarito solo il contesto”. L’impegno garantito è quello di “continuare a far sentire la presenza dello Stato e delle istituzioni perché si possa aprire qualche spiraglio”. Fare luce su una delle stragi irrisolte della storia italiana non sia una promessa ma un obbligo.