Finire gli esami in tre semestri al posto di undici, uscire con il famoso “pezzo di carta” in mano in 20 mesi facendo 60 esami, uno dietro l’altro. Non è impossibile, c’è chi ce l’ha fatta. È Marcel Pohl, un ex studente di 20 anni, attualmente dipendente di una banca di Francoforte. È stato superveloce e superbravo: non solo ha finito in fretta gli esami, ma ha conseguito il titolo con il massimo dei voti, più lode, ovviamente. Ma l’università non sembra aver gradito il fatto che questo ragazzo abbia bruciato le tappe, così lo denuncia e pretende un risarcimento. L’istituto in questione è l’Università privata di Economia e Management di Essen, che ha chiesto un rimborso di 3mila euro, ovvero le tasse che il ragazzo non ha pagato avendo finito in anticipo. Pohl è rimasto senza parole, credeva che fosse uno scherzo: “Quando è arrivata la denuncia credevo fosse falsa – il ragazzo spiega che i piani di studio erano concordati con l’università e dice- La bravura dovrebbe valere qualcosa”.
Il legale risponde: “Siamo da sempre contro gli studenti lenti negli studi ma se qualcuno finisce in anticipo improvvisamente deve pagare. Non può essere giusto”. Ma secondo l’università le tasse sono uguali per tutti, indipendentemente dal tempo impiegato.