LA PAZ – La richiesta della Bolivia è nota da tempo: La Paz chiede fermamente uno sbocco sul mare. A concederlo dovrebbe essere il Cile, che però dice sempre di essere disposto ad intraprendere delle trattative, salvo poi tirarsi indietro quando è il momento di passare dalle parole ai fatti.
Morales – Il presidente boliviano Evo Morales, però, non ci sta e dopo aver minacciato il Cile di portare la questione davanti ai tribunali internazionali, è tornato alla carica chiedendo al collega cileno, Pinera, di “fare una proposta concreta”. Insomma, la Bolivia si è stancata di aspettare è chiede al Cile di decidersi una buona volta. Del resto, questa dello sbocco sull’Oceano Pacifico, è una causa che i boliviani sostengono da oltre un secolo: in effetti, la Bolivia uno sbocco ce l’aveva pure, ma lo perse durante la cosiddetta guerra del Pacifico. Da allora è iniziata una lunga battaglia (per fortuna politica e non militare) con il Cile: dal 1978 al 2006, però, i rapporti si erano congelati. Da 5 anni a questa parte, invece, il Cile ètornato quanto meno disponibile ad ascoltare le istanze boliviane, ma passi in avanti per la soluzione della vicenda non ne sono mai stati fatti.
Pace – La cosa interessante di tutta la vicenda è il “pacifismo” con cui la Bolivia di Morales porta avanti la propria causa. Da La Paz non si è mai parlato di armi, di aggressioni. Al contrario, è il Cile che ha fatto sapere di avere un esercito in grado di “difendere la sovranità e l’integrità territoriale“. Parole che non sono piaciute affatto al capo della Direccion estrategica maritima, il boliviano Ruben Saavedra, che ha ribadito ancora una volta come la questione non possa essere risolta con la forza, ma solo attraverso il lavoro diplomatico dei due governi.