A Vieni via con me si è parlato anche di donne, di femminilità, del corpo delle donne. Tre donne hanno letto tre elenchi per parlare di diritti, di lavoro, di violenza. Il vicepresidente del Senato, Emma Bonino, ha letto l'”Elenco di cose che passano sul corpo delle donne“. Alcuni dei punti salienti del suo discorso: il corpo delle donne è un campo di battaglia, dal tempo di Elena di Troia ad oggi, in Afghanistan e anche da noi. Le donne sono sempre di qualcuno, per definizione, lo dice anche il comandamento “Non desiderare la donna d’altri”. E’ sbagliato parlare di diritto all’aborto, bisognerebbe parlare di diritto ad essere madre. Nel 1993 la signora Bobbit evirò suo marito con un coltello, un episodio singolo che fece molto scalpore ma le donne che subiscono le mutilazioni genitali nel mondo sono 1300milioni, 3milioni di bambine ogni anno e non se ne parla mai abbastanza. In molte parti del mondo si abortiscono le bambine perchè non servono, si conta che mancano all’appello circa 100milioni di ragazze. Non è una questione di costumi, ma di diritti della persona. Non ci possono essere diritti che valgono o no al di là del confine nazionale. Non dimentichiamo che in Italia il diritto d’onore è stato abolito solo nel 1981, si potevano uccidere liberamente mogli, sorelle se l’assassino agiva in difesa del suo onore. In conclusione, Emma Bonino cita la frase di una signora: “Le donne devono fare due volte meglio quello che fanno per essere giudicate brave la metà”. Per fortuna, dice, non è così difficile.
Il secondo elenco è “elenco di alcuni pensieri delle donne che lavorano“,letto dal segretario generale della Cgil, Susanna Camusso: “Cerco lavoro, meglio nascondere lauree e master”, “ho firmato un foglio di dimissioni in bianco, previene la gravidanza”, “corro a casa, ma la pizza con il capo era necessario per la carriera”, “curo, accudisco, lavo, stiro, chissà se è un lavoro”, “avevo un lavoro poi hanno abolito il tempo pieno a scuola”, “cerco un lavoro, sarò abbastanza carina o giovane?”, “sono un medico ma non sono un primario”, “ho conquistato il diritto di essere uguale nel lavoro, restando differente”. In conclusione parla dell’attesa del giorno in cui le donne non dovranno conquistare più niente, sicuramente un giorno migliore anche per gli uomini.
Infine, un elenco scritto da una ragazza di 22 anni di Milano, Arabella Soroldoni, la quale ha inviato al sito della trasmissione il suo elenco, l”elenco delle cose che le donne non vogliono mai più sopportare“. A leggerlo è stata l’attrice Laura Morante. “Avere paura di uscire quando cala il buio”, “avere paura di un marito geloso”, “non potere indossare un abito corto sui mezzi pubblici”, “sentire dire di essere state molestate perchè si aveva un abito corto”, “essere licenziata perchè si vuole un figlio”, “avere paura di non essere più accettata perchè compaiono le rughe sul viso”, “essere stuprata, molestata, insultata”, “vedere le donne rappresentate come veline”, “essere considerata intelligente, quindi pericolosa”, “essere considerata bella, quindi stupida”.
Penso che tutti noi avessimo bisogno di sentir parlare anche di questo.