ROMA – Erano da poco passate le 14. La Vita in Diretta attendeva di collegarsi per uno speciale sulle nozze di Kate Middleton e il principe William. All’improvviso Lamberto Sposini si accascia, come racconta Damiano Iovine per Panorama, il cui articolo è ripreso da Dagospia. Ma prima che l’ambulanza riesca a varcare i cancelli della Rai in Via Teulada a Roma, ci vorranno più di quaranta minuti. Lamberto Sposini che compirà 62 anni il prossimo 18 febbraio, ha salva la vita, ma il suo è un lungo calvario e difficilmente potrà tornare quello di prima. Dopo il malore e la lunga attesa dei soccorsi, Sposini viene portato all’ospedale Santo Spirito. Ma il reparto di neurologia è chiuso dal 2010. Accertata con una tac l’emorragia cerebrale, ci si dirige al Policlinico Gemelli. Li subisce un intervento che dura tre ore. Il vicedirettore di Rai Uno di allora, Daniele Toaff era presente: “Stavo parlando con Mara e Lamberto dello speciale che doveva partire alle 14.10. All’improvviso ha come una scossa, si allontana e sento Mara che grida. Vedo Lamberto a terra, rantola. Esco dalle scale antincendio e corro all’ambulatorio interno. Trovo l’infermiera, le dico di cercare subito il dottore, c’è un’urgenza”. Pare che il medico fosse in mensa e sarebbe arrivato dopo un quarto d’ora. L’azienda dice che furono pochi minuti, altri testimoni parlano di quindici minuti. Lucia Annunziata protestava per il ritardo dei soccorsi. Poi, quando il medico arriva non indossa il camice. Si scoprirà poi che è un odontoiatra. Nel ricorso presentato dall’avvocato della famiglia Sposini, Domenico d’Amati, si legge che i presenti hanno messo Sposini su un fianco e che, quando il medico lo mette supino per visitarlo, il giornalista vomita. Intanto qualcuno chiama il 118 e segnala un malore. Viene così assegnato un codice giallo, quindi non così grave e si cerca un’ambulanza. Tutte fuori, per i pellegrini, siamo alla vigilia della beatificazione di Giovanni Paolo II. Alla settima telefonata, alle 14 e 32, l’operatore del 118 parla con il medico che riferisce di sospetto infarto e segnala la gravità della situazione: “Vi dovete sbrigare, c’è bava alla bocca, è pericolosissimo. È un’urgenza assoluta, sennò mi muore qua sotto le mani”. Queste le parole nella trascrizione agli atti del processo. Dal malore sono già trascorsi 27 minuti. Il codice diventa rosso, ma l’unica ambulanza si trova a cinque chilometri sul lungotevere intasato dai pellegrini. Il 118 è tempestato di telefonate, ma non dalla Rai, ma dagli amici del giornalista che chiamano anche la Polizia. All’arrivo dei soccorsi qualcuno tra gli operatori, spiega che hanno dovuto cercare una barella, perché la loro veniva usata come letto d’ospedale. Al Gemelli viene richiamato il neurochirurgo Giulio Maira che stava andando a Firenze ad un convegno. La vicenda finisce dal giudice del lavoro di Roma dallo scorso 19 dicembre. Le accuse sono rivolte ai due medici che hanno soccorso Sposini per primi, il coordinatore del servizio sanitario della Rai e la stessa Rai. L’azione è stata promossa dalla figlia di Sposini, Francesca, 41 anni, e dal rappresentante legale del giornalista. A loro si è unita l’ex compagna di Sposini, Sabina Donadio, che agisce per conto della figlia Matilde che ha dodici anni. La causa si fonda sul dovere del datore di lavoro di prestare soccorso tempestivamente e sull’esistenza di una collaborazione coordinata e continuativa tra la Rai e Sposini che di fatto lo equipara a un dipendente. La Rai nega il rapporto di dipendenza e definisce corretto il comportamento dei medici, poi c’è una perizia di parte che spiega che nel caso di malori, come quello di Sposini l’intervento è sconsigliato prima di quattro ore. Il medico legale della famiglia e lo stesso neuro chirurgo che ha operato il giornalista, sostengono il contrario. Proprio di recente anche Lorenzo Crespi parlando dell’incidente accaduto a Anna Oxa aveva tirato in ballo proprio i soccorsi a Lamberto Sposini e su Twitter aveva scritto: “Perché Sposini ha dovuto aspettare 30 minuti per terra l’arrivo dei soccorsi (con l’ictus) e la Oxa in 30 secondi aveva barella e camice bianco?”. Al medico che soccorse Sposini mancava anche il camice.
